Parlando a Matteo Sorio sul “Corriere di Verona”, Karvel Anderson ha parlato del suo rendimento dopo aver scritto sui social nei giorni scorsi “Ho bisogno di essere migliore”: “Sono uno che si mette molta pressione. Nel finale con Pesaro avremmo potuto chiuderla e io avrei dovuto comunicare di più trasmettendo i messaggi di Ramagli. Lui è davvero un grande tecnico nel prepararci. Sono cresciuto tra le difficoltà e da giocatore continuo a cercarle. È lì che trovo la sfida. Se c'è pressione, vado meglio”.
Anderson è grande amico del centro Taylor Smith: “Siamo partiti anni fa in A2 e tutti ci dicevano che non eravamo abbastanza bravi per la A. Magari perché eravamo "piccoli". Poter dimostrare insieme che si sbagliavano è buona parte del motivo per cui Taylor è a Verona. Ci siamo conosciuti parlando da avversari, come facciamo noi americani, in un'amichevole. Eravamo vicini, io a Imola e lui a Ravenna, abbiamo fatto festa tante volte a Bologna dopo le gare. Nel 2018 ci siamo ritrovati in Francia al Gravelines”.
Quali sono secondo lui pregi e difetti di questa Scaligera? “Lavoriamo bene insieme, siamo persone di qualità e ciò rende più facile adattarsi ai cambiamenti. Ma dobbiamo crescere in difesa, a partire proprio da me, soprattutto nella comunicazione”.